6 consigli per dare il boost alle strategie del 2019
Dare il boost alla propria strategia, sì, ma intervenendo a quale livello?
Si può agire sulla deliverability, ottimizzando i tassi di recapito e, a cascata, tutte le altre metriche fino al ritorno sull’investimento; si può operare sul database, dando un forte impulso all’espansione della propria audience.
In questo post ci soffermeremo però su un boost di più ampio respiro: l’engagement, che abbraccia diversi aspetti di una strategia di Email Marketing, dall’oggetto all’email design, fino alle attività di segmentazione.
Ecco allora i nostri consigli, tesi a dare alla tua strategia un maggior potenziale di coinvolgimento.
Dallo sviluppo di integrazioni al supporto strategico, dalla creazione di concept creativi all’ottimizzazione dei risultati.
1. Sperimenta un canale più vicino alle persone
Incominciamo la nostra rassegna da un elemento macro, che riguarda i canali di comunicazione. Il 2019 sarà l’occasione per sperimentare nuovi canali, a partire dalle piattaforme di messaggistica istantanea, che si porranno sempre più come il motore di una logica conversazionale tra brand e clienti.
D’altronde, già da qualche tempo il numero di messaggi scambiati supera il numero di pagine web fruite da browser. Vale a dire che l’internet dei messaggi è ormai più importante dell’internet delle pagine: dall’inizio dell’anno le ricerche su Google nel mondo sono state circa 1.800 miliardi.
Nello stesso periodo si registrano (spam escluso) circa 20.000 miliardi di email, e 24.000 miliardi di messaggi su Whatsapp, a cui si aggiungono i circa 5.000 miliardi di messaggi via Telegram, e i 2.500 miliardi di conversazioni su Facebook Messenger.
La tecnologia per abbracciare questo orizzonte non manca: Messaging Apps l’abbiamo lanciato negli ultimi mesi del 2018, ed è il nuovo canale della piattaforma che consente di creare, inviare e automatizzare campagne per Facebook Messenger e Telegram. Un canale dall’enorme potenziale, che consente di portare la propria strategia sulle piattaforme su cui avviene, oggi, la conversazione tra le persone.
Se l’idea di fare marketing sulle app di messaggistica ti disorienta, ti consigliamo di dare un’occhiata all’ebook dedicato: Cosa puoi fare con Messaging, dove trovi tutti i perché e i come raggiungere clienti e prospect su Facebook Messenger e Telegram.
2. Coinvolgere con la scrittura: le chiamano triggering headline…
Atterriamo nel mondo email, nello specifico a livello di testo che, nonostante il predominio dell’immagine, ha ancora un ruolo decisivo nell’attrarre, sedurre e coinvolgere i destinatari.
Nell’oggetto come nel corpo dell’email, le regole di copy da tenere a mente sono: essere concisi, risaltare, parlare onestamente. Insomma, non occorre essere esaustivi o dissuadere, ma riuscire ad attirare l’attenzione.
Negli USA li chiamano triggering headline, perché hanno la capacità di calamitare l’attenzione del destinatario e spingerlo a procedere nella lettura; i triggering headline fanno appello alle esigenze, ai valori e alle emozioni del lettore, che sono i principali responsabili del coinvolgimento e della successiva interazione.
Un altro aspetto importante di un triggering headline è la capacità di creare un effetto, una scena, un’atmosfera particolare. Questo perché le persone amano essere invitate in una realtà diversa. Una capacità tipica della narrazione.
Quello qui sotto è un ottimo esempio di triggering headline, capace di invitare il destinatario in un altro scenario (lontano dal freddo, in mete esotiche).
3. Dai alle email una logica interattiva
Interattività significa creatività, ricercare sugli aspetti della comunicazione che implicano una dinamica di partecipazione, andando dunque oltre la semplice fruizione di un messaggio.
L’interattività nelle email porta a un maggior coinvolgimento, partecipazione e azione da parte del destinatario. I trigger interattivi che possono essere impiegati nell’Email Marketing riguardano lo scroll del messaggio, il tocco, la risposta.
È fondamentale scegliere il tipo di interazione più adatto alla propria audience, scongiurando il rischio di risultare fastidiosi o pesanti. L’interazione dovrebbe essere leggera, immediatamente comprensibile.
Chi sfrutta benissimo l’interattività è Quora, che nelle sue email unisce il gioco all’informazione, al piacere di condividere sapere, di appartenere a una comunità.
C’è chi osa, utilizzando nelle proprie email una tecnica come il gratta e vinci digitale.
Elemento fondamentale da abbinare all’interattività è la personalizzazione dell’email (nell’oggetto e nel corpo del testo) con il nome del destinatario. Un piccolo quanto importante elemento per alzare l’asticella del coinvolgimento. Per farlo basta una semplice funzione come i campi dinamici.
4. La rivoluzione minimal del mobile
Ottimizzare le email per dispositivi mobili è fondamentale, lo sappiamo. Ma design responsive non si limita agli aspetti di progettazione e ottimizzazione del codice, ma soprattutto capacità di concepire il messaggio come il più fruibile possibile per un utente smartphone e che si trova in contesti di fruizione ultrarapida (in metropolitana, ad esempio).
Più facile parlarne con un modello davanti. L’email di Native che segue offre una grafica di grandi dimensioni, estremamente funzionale al clic su su dispositivi mobili e smartphone:
I clienti non si limitano più a leggere le email sui loro dispositivi mobile ma, come saprai bene, acquistano toccando quello stesso piccolo schermo. Ciò significa che gli inviti all’azione (le call to action) dovrebbero rendere la conversione il più semplice possibile.
5. Il Video Content fa la differenza
Il video cattura immediatamente l’attenzione, è noto. Come ci dice Biteable, le persone preferiscono guardare i video invece che leggere i testi.
Se incorporare il video nel corpo dell’email crea quaIche problematica, il segreto è quello di inserire l’immagine di anteprima del video che, al clic del destinatario, rimandi al sito, a YouTube o Vimeo. L’essenziale è curare quell’immagine di anteprima, facendo in modo che sia nitida, chiara, invitante e rappresentativa.
Un buon esempio, anche se noi siamo di parte, è quello della nostra ultima Video Academy dedicata al Growth Hacking: sì, quella che vedi in apertura dell’email è una semplice immagine cliccabile.
Ultima cosa: gli esperti raccomandano di menzionare sempre la parola video nell’oggetto. Un gancio fondamentale per incrementare le aperture.
6. Elabora nuovi segmenti
L’intelligenza artificiale verrà sempre più incontro alle aziende, aiutandole a creare segmenti basati su modelli comportamentali che gli addetti al marketing (intesi come esseri umani) possono naturalmente perdersi per strada nel grande flusso di dati.
L’intelligenza artificiale invece è in grado di gestire questo sciame in maniera efficiente, incanalando in precisi cluster i clienti, proponendo prodotti in linea con le loro caratteristiche.
Questa email di Canopy è diretta verso un segmento distinto e specifico che potrebbe essere difficile da catturare senza l’aiuto dell’AI:
Per concludere
L’Email Marketing è il presente e il futuro, e a dircelo – ancora una volta – sono i dati: ilritorno sull’investimento (ROI) dell’Email Marketing è, in media, 38: 1. Significa che le imprese possono ricavare fino a $ 38 per ogni $ 1 speso.
Il miglior motivo, se ancora non hai avuto modo, di provare una piattaforma come MailUp, con cui puoi mettere a punto strategie cross-canale che raggiungano clienti e prospect via email, SMS e Messaging Apps. Ti basta compilare un form per ottenere una prova gratuita della piattaforma.