Tutte le novità di Gmail (e gli impatti per chi fa Email Marketing)
È il primo grande aggiornamento di Gmail dal 2011, e l’eco che sta avendo in questi giorni è più che giustificato. Per tre principali motivi:
- Gmail è tra i client di posta più utilizzati al mondo (ha superato l’anno scorso il miliardo di utenti attivi ogni mese)
- Il tema dei dati personali è particolarmente caldo in queste settimane
- Il 25 maggio, se mai qualcuno ancora non lo sapesse, entra in vigore il GDPR, il nuovo Regolamento sulla protezione dei dati personali.
Proprio sulla sicurezza e la riservatezza delle informazioni vertono alcune delle principali novità introdotte in Gmail. Le vediamo tutte, partendo però da quella che maggiormente impatta sulle aziende che fanno Email Marketing.
Dallo sviluppo di integrazioni al supporto strategico, dalla creazione di concept creativi all’ottimizzazione dei risultati.
I suggerimenti di disiscrizione
Gmail inizierà a suggerire ai propri utenti la disiscrizione da newsletter e invii promozionali verso cui l’utente dimostra scarso interesse e partecipazione.
I suggerimenti per la disiscrizione compaiono sulla base di indizi raccolti da Gmail, come il numero di email ricevute dal mittente in rapporto al numero di aperture effettuate su quegli invii.
Ecco come verrà visualizzata la notifica:
Si tratta di una feature che impone i brand una ancor maggiore attenzione alle proprie email, dal momento che gli invii irrilevanti troveranno una corsia preferenziale che porterà sotto gli occhi del destinatario la possibilità di disiscrizione.
L’Email Marketing è destinato dunque a farsi sempre più rilevante e orientato sul singolo destinatario, incontrando interessi, preferenze e attitudini di ciascuno. I brand che perseverano con un approccio generico massivo (il cosiddetto one size fits all) sono destinati ad assistere a un costante incremento dei tassi di disiscrizione.
Email Marketing Tips → #disiscrizione
Il tema della disiscrizione non è semplicemente la porta d’uscita dalla mailing list; è un tema strategico complesso, per il quale esistono studi e best practice. Ecco alcuni contenuti che potrebbero esserti d’aiuto:
Gmail confidential mode: ora le email si autodistruggono
La novità più evidenziata in questi giorni riguarda le email che si autodistruggono. Una novità che, se non impatta direttamente nel mondo dell’Email Marketing, rappresenta comunque un punto di svolta nel mondo della posta elettronica.
La funzione si chiama Gmail confidential mode, e consentirà agli utenti Gmail di inviare email scegliendo la possibilità di eliminare i messaggi contenenti informazioni riservate, aggiungendo una precisa data di scadenza. Sono, in poche parole, email che si autodistruggono.
Per farlo, gli utenti troveranno l’icona dell’orologio: qui si può impostare la scadenza: il giorno dopo, a una settimana, un mese, tre mesi o cinque anni di distanza dall’invio.
Non solo, perché la confidential mode consente al mittente – grazie ai controlli IRM (Information Rights Management) – di impedire ai destinatari di inoltrare, copiare e incollare, scaricare o stampare i contenuti dell’email. Uno strumento in più per ridurre il rischio che informazioni riservate vengano condivise con persone sbagliate.
Come ulteriore misura di sicurezza, è possibile richiedere a un destinatario di autenticarsi tramite SMS prima che possa visualizzare l’email. Un’ulteriore cautela per proteggere dati e informazioni anche nei casi in cui l’account del destinatario sia stato violato.
Notifiche antiphishing ridisegnate
Continuando sul tema sicurezza, Gmail ha ridisegnato gli avvisi di sicurezza nella inbox, per renderli di comprensione più immediata e in grado di offrire un chiaro invito all’azione.
Sono segnali che dovrebbero aiutare il 100% degli utenti a essere informato quando in un’email viene rilevato un contenuto potenzialmente rischioso. L’obiettivo? Impedire il clic sulle email che potrebbero nascondere tentativi di phishing e abuso.
Email Marketing Tips → #deliverability
Deliverability significa garantire alle email il recapito in inbox, evitando segnalazioni, spam trap e il danneggiamento della reputazione di invio. In buona parte la deliverability dipende dal brand, dall’uso che si fa del canale. Ecco alcuni contenuti utili per migliorare la capacità di recapito:
Gmail Nudge, un nuovo sistema di reminder
Per chi non lo sapesse, nudge significa colpetto, spintarella, gomitatina. Naming piuttosto azzeccato per indicare il sistema di reminder e alert.
Si tratta di una funzione alimentata da un sistema di intelligenza artificiale che ricorda ai destinatari di rispondere alle email che potrebbero essere rimaste in sospeso. Le nudge vengono visualizzate nella parte superiore della Posta in arrivo.
Le altre novità
Risposte smart
La funzione si chiama Smart Reply, e offre ai destinatari la scelta fra tre possibili risposte, suggerite da Gmail sulla base del contenuto dell’email.
Gestione dalla inbox
Si tratta di un set di funzioni che consentono di gestire le email senza dover lasciare la inbox:
- Google Snooze
Semplicemente passando con il mouse su un messaggio in inbox e facendo clic sull’icona snooze, è possibile rimandare la lettura del messaggio a un’altra ora o data. - Comando diretto agli allegati
Per raggiungere subito gli allegati senza aprire o scorrere lunghe conversazioni; allo stesso modo troverai comandi rapidi (sempre senza lasciare la inbox) per accedere alle app utilizzate più frequentemente (Google Calendar, ad esempio).
Come attivare le nuove funzioni di Gmail
Per attivare le nuovi funzioni di Gmail, è sufficiente accedere all’account e fare clic sull’icona delle impostazioni (la piccola rotella di ingranaggio) collocata in alto a destra.
Se disponibile per il tuo account, troverai la voce Prova il nuovo Gmail nella parte superiore del menu. Basterà cliccare l’opzione per aggiornare Gmail alla nuova versione. Se, successivamente, preferissi ripristinare il vecchio sistema, nello stesso punto dell’interfaccia dovrai selezionare Torna alla versione classica di Gmail.
Le aziende che si servono delle soluzioni G Suite basate sul Cloud di Google, invece, potrebbero necessitare dell’intervento dell’amministratore della propria società per aggiornare il sistema.