La digitalizzazione delle PMI italiane: lo scenario attuale
Torniamo a parlare di PMI e digitalizzazione, un argomento che in questo ultimo anno ha catturato spesso la nostra attenzione e quella di molti clienti MailUp che si sono uniti a noi nell’ultimo anno per trovare un aiuto nel processo di approdo al digitale.
Qui sul blog avevamo già parlato di quanto la pandemia abbia reso l’ingresso nell’universo digital una scelta urgente e necessaria per assicurare una ripartenza a tutte quelle piccole e medie imprese che fino a poco fa avevano poca familiarità con strategie, strumenti e canali di comunicazione digitali.
Oggi vogliamo fare il punto sulla situazione attuale, per capire qual è lo stato di digitalizzazione delle piccole e medie realtà aziendali e se si può parlare di un’effettiva ripartenza post-Covid.
Dallo sviluppo di integrazioni al supporto strategico, dalla creazione di concept creativi all’ottimizzazione dei risultati.
Lo stato di digitalizzazione delle PMI
La digitalizzazione delle imprese subito dopo la pandemia
Un miglioramento rispetto agli anni precedenti e una prontezza di risposta positiva, ma ancora insufficiente a garantire basi solide per la sopravvivenza nella nuova normalità: sono queste le due principali considerazioni che emergono dai diversi studi sullo stato di digitalizzazione delle imprese nei primi mesi post-Covid.
Secondo il PMI Digital Index 2020 di GoDaddy, effettuato lo scorso luglio su un campione di 4.000 piccole e medie imprese italiane, il grado di digitalizzazione aggregato si attesta su un punteggio di 56/100, due punti in più rispetto al 2019. I miglioramenti si sono visti soprattutto per quanto riguarda la qualità della presenza online, cresciuta dal 45% al 56%, e le azioni di visibilità digitale implementate dalle aziende, cresciute di dieci punti percentuali.
Se guardiamo anche ai diversi studi di MailUp, le azioni digitali delle imprese, come l’invio di SMS per comunicare informazioni relative alla situazione di emergenza o l’invio massivo di email a tema Covid e delivery ai propri iscritti, non sono affatto mancate: alcuni clienti nel periodo di primo lockdown sono arrivati a quintuplicare i loro invii, segno di un’esigenza di sfruttare gli strumenti digitali a disposizione tutt’altro che assente.
Stando a questi dati, quindi, la risposta delle imprese agli impatti disastrosi della pandemia, si sono fatte sentire, segno della consapevolezza da parte delle imprese della necessità di rivedere i propri obiettivi e priorità e di modificare le proprie strategie verso un avvicinamento al mondo digitale. Ma queste strategie di ripartenza post-Covid e le risorse digitali messe in campo si sono rivelate sufficienti?
Secondo l’indice Desi 2020 (Digital Economy and Society Index) elaborato dalla Commissione Europea, l’Italia è tra i fanalini di coda per quanto riguarda lo stato di digitalizzazione delle imprese, con un ventiseiesimo posto che lascia l’amaro in bocca, seppur lo studio rilevi un miglioramento generale da parte di tutti gli Stati europei.
Tornando al caso italiano, a preoccupare è soprattutto il punteggio relativo alle competenze digitali e al capitale umano guadagnato dalle imprese italiane, che porta a guadagnare una preoccupante ultima posizione.
Anche l’Ocse, nel suo studio Skills Outlook 2019, colloca l’Italia tra le ultime posizioni della classifica per quanto riguarda le competenze per la digitalizzazione, l’esposizione sul mercato digitale e le politiche per favorire tali skills.
PMI e digital a un anno dal Covid
A distanza di quasi un anno, lo scenario della nuova normalità post-Covid continua a dimostrare quanto digitalizzarsi è ormai un imperativo urgente. Questa priorità sta diventando fortunatamente chiara anche ai governi, Europa inclusa: il programma europeo Digital Europe 2021-2027 ha previsto nuovi fondi per favorire la trasformazione digitale delle imprese. In Italia il Piano Transizione 4.0 mira ad agevolare la crescita delle PMI con uno stanziamento di 24 miliardi destinati alla digitalizzazione, mentre il Voucher Digitalizzazione 2020-2021 intende finanziare l’integrazione di nuove tecnologie e strumenti digitali fino a un massimo di 10.000 euro per tutte le micro, piccole e medie imprese che necessitano di un sostegno per la ripartenza. Tra i finanziamenti supportarti dal voucher, una menzione particolare la merita lo sviluppo di un e-commerce, strumento che durante la pandemia si è contraddistinto come uno dei principali alleati per la sopravvivenza, nonché uno degli aspetti su cui le PMI si dimostrano ancora molto deboli: secondo i dati Istat del 2020 solo un’impresa italiana su dieci vende via web a consumatori finali (11,5%).
Oggi, la crescita esponenziale di piattaforme come Woocommerce e Shopify è un segno evidente di come le aziende stiano correndo ai ripari e stiano capendo l’irreversibilità di questo scenario. La recente notizia dell’espansione su nuovi mercati (tra cui quello italiano) della partnership tra Shopify e Pinterest non lascia più spazio ad alcuna scusa: le aziende avranno a disposizione uno strumento ancora più immediato e un aiuto concreto per raggiungere nuovi segmenti di pubblico e pubblicizzare in modo efficace il proprio negozio online.
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I finanziamenti e gli strumenti per facilitare l’ingresso delle PMI nel mondo digitale quindi non mancano: quel che le aziende devono aggiungere è l’intenzione di cambiare il proprio mindset e la voglia di affidarsi a tutti gli alleati a disposizione per compiere il salto definitivo.
Secondo la Ricerca sulla Digitalizzazione delle Aziende nel 2021 di Innovation People, l’83% delle piccole e medie imprese dichiara di aver accelerato e di stare investendo gran parte del proprio budget nell’implementazione di nuove strategie digitali. I canali più utilizzati per questo obiettivo sono stati principalmente i Social Media (per il 77%) e l’Email Marketing (per il 68%).
Più dell’80% delle imprese è inoltre ben consapevole dell’importanza di una creazione di una strategia omnicanale personalizzata per soddisfare l’utente in un mercato sempre più competitivo e per raggiungere tale obiettivo circa il 50% afferma di voler iniziare ad affidarsi a una piattaforma di Marketing Automation per rendere efficaci le proprie strategie digitali.
Conclusioni
La consapevolezza dell’importanza del digitale da parte delle imprese c’è. Gli aiuti finanziari per accedere a questo universo anche. Le piattaforme e i servizi di formazione ed assistenza per concretizzare questo passo ancor di più. Con queste premesse, le previsioni future non possono che essere ottimiste.
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