Le novità digital di settembre: Gmail mobile responsive e molto altro
Il 14 settembre Gmail ha annunciato una novità tutt’altro che trascurabile per chi si occupa di email marketing. Da fine mese, quello che è uno dei principali servizi email web-based al mondo è finalmente in grado di supportare email dal design mobile responsive. In pratica: ciò che viene creato per adattarsi a qualunque schermo potrà finalmente dispiegare il proprio potenziale anche su Gmail.
Dallo sviluppo di integrazioni al supporto strategico, dalla creazione di concept creativi all’ottimizzazione dei risultati.
“Questi cambiamenti servono a rendere l’esperienza email più facile e intuitiva possibile”.
Pierce Vollucci, Product Manager @Google
Niente più micro-bottoni, testi illeggibili e scroll difficoltosi quando le email vengono aperte da mobile. E, viceversa, visualizzazione ottimizzata anche per quei messaggi pensati per mobile ma fruiti da desktop. La possibilità di utilizzare media queries CSS in Gmail (e Inbox by Gmail, la nuova app “intelligente” creata dal team di Google) assicurerà ora la corretta formattazione di testo e immagini su qualunque dispositivo.
Si tratta di un importante passo in avanti in risposta alla crescente richiesta di fruizione dei contenuti in modalità cross-device, ed è musica per le orecchie di tutti coloro per cui il canale email è finalizzato alla conversione diretta, in primis gli e-commerce. Bottoni più grandi, un’esperienza più user friendly e senza discontinuità rispetto al desktop non può che aiutare il percorso dell’utente verso il clic della conversione.
Tra le novità, Gmail ha annunciato anche maggior supporto per le proprietà dei font nel CSS e, a tendere, per le proprietà di background. La documentazione ufficiale sulle proprietà di media query supportate è disponibile qui.
Mail si rinnova con iOS 10
Il 10 settembre Apple ha rilasciato il nuovo sistema operativo mobile iOS 10. Tra le tante novità introdotte (alzi la mano chi non ha ancora inviato neanche un messaggio con inchiostro simpatico), vogliamo soffermarci su quelle che più da vicino toccano chi si occupa di email marketing, ovvero quelle relative all’app Mail.
- La possibilità di cancellare Mail, insieme alle altre app di sistema non utilizzate. Può darsi, quindi, che Mail veda i propri numeri cambiare da un giorno con l’altro. Oppure no: se gli utenti preferiscono utilizzare l’app Gmail o Yahoo!, è probabile che già lo facciano indipendentemente da Mail. Bisognerà attendere qualche tempo per capire se un decremento dell’utilizzo sposti qualche equilibrio per gli email marketer.
- Mail ora consente la pronta disiscrizione dalle liste, attraverso un bottone “Disiscriviti” immediatamente visibile. Il sistema scansiona il contenuto del messaggio e, qualora identifichi degli elementi caratteristici di un messaggio commerciale, fa apparire la possibilità di disiscriversi in modo facile e veloce. Non si tratta di una novità assoluta (Google, Yahoo! e Microsoft già offrono tale possibilità), ma è sicuramente un buon passo avanti nella direzione di una più semplice pulizia delle liste e di una riduzione delle segnalazioni spam.
- Dopo averlo eliminato in iOS 8, nel 2014, iOS 10 reintroduce la possibilità di supportare il tag HTML5 <video> in Mail. Torna quindi la possibilità di embeddare i video direttamente nei messaggi.
- Ulteriori miglioramenti riguardano la gestione di thread e filtri, l’abbandono del supporto di <iframes>.
Nascono i Facebook Dynamic Ads per il retail
Il 49% degli acquisti in-store è influenzato dalle interazioni digitali. Ce lo dice Facebook, e non abbiamo dubbi nell’avallare il fatto che ROPO e showrooming siano due fenomeni complementari che stanno rapidamente cambiando il modo in cui i consumatori intendono e vivono l’esperienza di acquisto. I dati relativi all’Italia presentati allo scorso Netcomm E-commerce Forum lo confermano: dei 19 milioni di italiani che utilizzano lo smartphone, ben il 45% cerca informazioni online mentre osserva il prodotto in negozio.
Per aiutare i retailer a fronteggiare e cavalcare questo trend, il 20 settembre Facebook ha annunciato di aver ampliato la disponibilità dei Dynamic Ads anche ai brick-and-mortar retailers. Introdotto lo scorso giugno, questo formato pubblicitario era stato limitato finora agli e-commerce puri. Oggi Facebook viene incontro ai commercianti offline, con l‘obiettivo di incentivare gli acquisti in store.
Grazie ai Dynamic Ads, è possibile creare campagne che mostrino dinamicamente la disponibilità dei prodotti nel negozio più vicino all’utente che sta visualizzando la pubblicità. La selezione di prodotto per ciascun annuncio può inoltre essere ottimizzata in base ai comportamenti dell’utente, registrati sia online che offline.
I Dynamic Ads per il retail forniscono all’utente tutte le informazioni necessarie per concludere l’acquisto in store: disponibilità in zona, informazioni principali sul prodotto, call-to-action azionabili (che consentono ad esempio di contattare il negozio o di salvare il prodotto come preferito) e suggerimenti di prodotti simili.
Al momento i Dynamic Ads per il retail sono in fase di test con una selezione di grandi brand (tra cui Macy’s, Abercrombie & Fitch e il gigante della grande distribuzione Argos).
“Gli annunci dinamici ci consentono ci prendere il nostro assortimento di prodotti e non solo personalizzarlo in base ai comportamenti d’acquisto del cliente, ma anche di localizzarlo in tempo reale”
Billy May, SVP – Marketing, Direct-to-Consumer & Corporate Development, Abercrombie & Fitch
L’estensione di questo formato pubblicitario alla realtà del retail lancia un ulteriore ponte tra online e offline, con l’obiettivo di rendere l’esperienza d’acquisto il più semplice e integrata possibile. La teoria dei micromomenti impronta di sé le scelte di marketing più avanzate (se non sai che cos’è la teoria dei micromomenti, iscriviti al video corso dedicato alle Strategie di Mobile Marketing e scoprilo!).
Google introduce Allo, la sua app di messaggistica
Non ha nemmeno una settimana di vita, e già è la pietra dello scandalo. L’app di messaggistica Google Allo è stata lanciata ufficialmente lo scorso 21 settembre, e subito è stata colpita dal più duro degli anatemi: Edward Snowden ha immediatamente ammonito il grande pubblico di non scaricare l’app, dal momento che si consentirebbe a Google di accedere praticamente a tutti i propri contenuti personali
Polemiche e rischi sulla privacy a parte, l’investimento di Google in una nuova app di messaggistica è rilevante per diversi motivi. Innanzitutto, marca un rafforzamento di Google in un segmento – quello della messaggistica istantanea – in cui finora il brand non era riuscito a stare al pari con gli altri player del mercato (Facebook Messenger, Whatsapp, Snapchat, Wechat e via così). Il prodotto precedente, Hangouts, non si è mai dimostrato in grado di imporsi sul mercato B2C, da cui oggi si ritira definitivamente.
L’elemento differenziante di Google Allo rispetto alle altre piattaforme di messaggistica è, nelle intenzioni dell’azienda, quello di essere “smart”, ovvero di utilizzare l’intelligenza artificiale per aiutare le decisioni sia nelle chat di gruppo (“Dove possiamo andare a mangiare?”) che in scambi uno-a-uno (“C’è un fiorista in zona?”). Può addirittura parlare al posto di chi scrive suggerendo le risposte. Staremo a vedere se sarà veramente in grado di dar fastidio agli altri grandi player.